Buccinasco, 6 giugno 2024
Ogni anno, il Dipartimento della Protezione Civile seleziona giovani volontari da inviare a Bruxelles, presso la sede dell’Unione Europea, per partecipare allo “Young Civil Protection Professionals Event”, un forum che riunisce giovani esperti nel settore della Protezione Civile.
Per il 2024, è stato selezionato in rappresentanza dell’Italia il nostro concittadino e volontario di Protezione Civile dall’età di 18 anni, Luca Malanchini.
Luca, laureato in Scienze Forestali ed Ambientali, si occupa di incendi boschivi sia nel suo lavoro che nella sua attività di ricerca.
Nello stesso periodo in cui si svolgeva l’evento a Bruxelles, si è tenuto anche il forum biennale europeo della Protezione Civile. Al suo ritorno, abbiamo intervistato Luca per conoscere le sue impressioni:
Cosa ne pensi dell’evento?
Esperienza fantastica! Sono stati due giorni molto intensi. L’evento riunisce professionisti ed esperti da tutto il mondo, non solo dall’Europa. È possibile consultare panel e stand su una vastissima gamma di progetti, organizzazioni e attività, sia a livello europeo che nazionale. Inoltre, è possibile partecipare a una serie di workshop e sessioni di discussione dove i partecipanti si sono confrontati e hanno lavorato su diverse tematiche, come la comunicazione, la pianificazione, l’inclusività, la gestione operativa delle emergenze e delle attività di prevenzione.
Uno dei temi centrali dell’intero evento è stato sicuramente quello della cooperazione tra i vari Stati attraverso il meccanismo unionale di protezione civile e di come affrontare le sfide future che il cambiamento climatico e le catastrofi umanitarie ci pongono.
Come si posiziona l’Italia nel panorama internazionale in questo ambito?
L’Italia si conferma una realtà centrale nel panorama europeo, avendo vinto il premio del Meccanismo Unionale di Protezione Civile per la missione di soccorso effettuata in Libia nel 2023 in risposta alle alluvioni causate dal ciclone Daniel, insieme a Germania e Norvegia per la missione di evacuazione medica durante la crisi umanitaria in Ucraina.
Penso che questo premio confermi come l’Italia sia un modello in tal senso e che la cooperazione con le altre realtà europee non possa che apportare ulteriori benefici.Aggiungo una piccola nota: durante un workshop sulla comunicazione, il progetto “Io non rischio”, portato avanti dal dipartimento da alcuni anni e che vede il coinvolgimento di numerosi volontari in tutta Italia, è stato citato come uno degli esempi di strumento comunicativo essenziale per la prevenzione dei disastri.
Infine, vorrei citare e ringraziare brevemente lo “Young Civil Protection Professionals Event” che mi ha permesso di partecipare al forum e di conoscere tanti altri ragazzi provenienti da diversi paesi europei, creando relazioni e connessioni per il futuro. Queste iniziative sono alla base della cooperazione e dell’integrazione europea e rappresentano il vero obiettivo, non solo della protezione civile europea, ma dell’Unione Europea stessa.